Come nasce il monogramma Nuova Simonelli. Design tra innovazione e tradizione.

Per più di 85 anni, Nuova Simonelli ha scritto pagine importanti nella storia della macchina per caffè espresso. Fin dalla sua fondazione il fulcro della sua produzione è sempre stato la tecnologia semplice da usare. Un brand che ha saputo conquistare il bancone di catene, torrefattori, ristoranti e hotel in più di 125 Paesi al mondo proprio grazie all’attenzione all’innovazione tecnologica per un ottimo risultato in tazza in modo semplice e veloce.

Disegno originale del design del logo di Carlo Viglino nel 1975

Il brand nasce nel 1936 sotto il nome di Simonelli per poi diventare Nuova Simonelli nel 1972. “Quando abbiamo acquistato il marchio, abbiamo scelto di conservare ‘Simonelli’ all’insegna del successo di quei primi tempi. Nuova Simonelli quindi è un brand da una parte legato alla tradizione e che quindi richiama il nome del fondatore (Simonelli) e dall’altra che guarda al futuro (Nuova) – ricorda Nando Ottavi Presidente di Simonelli Group, azienda proprietaria del marchio. “I primi anni siamo andati in continuità, poi il logo è nato nel 1975, quando è stata presentata al mercato la prima vera macchina Nuova Simonelli, la ISX. Il design della macchina era talmente innovativa che l’industrial designer Carlo Viglino ci ha suggerito un rebranding in occasione del lancio della ISX – spiega Ottavi. “Quando abbiamo rilevato l’azienda, infatti, abbiamo concentrato tutte le nostre energie nello sviluppo di una rete tecnico-commerciale che ci rendesse in grado di affrontare i nuovi mercati, così come nella progettazione di macchine più innovative, semplici da usare e dal design ricercato”.

“Più ci si addentrava negli anni Settanta e più si entrava in quel postmodernismo in cui i graphic designer riaprivano la strada al simbolismo. E da lì che son partito nella progettazione di quello che da cinquant’anni è il logo Nuova Simonelli” – racconta Carlo Viglino, industrial designer che ha firmato il design delle macchine da caffè Nuova Simonelli. “Sono partito dalle iniziali, una N e una S, posizionate all’interno di una griglia uno di seguito all’altro; ne ho disegnato il frame, l’ossatura e quindi definito lo spessore, senza aggiungere grazie o decorazioni. Poi, seguendo i principali trend del momento, ho sovrapposto le due lettere, mettendo in evidenza alcuni spazi in negativo per farle emergere entrambe, ammorbidendo un po’ gli angoli. Il risultato finale è stato appunto un monogramma, cioè due lettere congiunte e sovrapposte in nesso fra loro, così da formare un solo segno grafico che rappresenta il brand. Il monogramma evidenzia anche l’incontro tra l’apporto e la visione innovativa dell’attuale proprietà (NUOVA) e la tradizione (SIMONELLI). Qualcuno ha letto nel simbolo anche due frecce che si espandono quasi come segno premonitore di un brand che è cresciuto fortemente e si è fatto conoscere in tutto il mondo – continua Viglino.

“Per il logotipo ho scelto un carattere estremamente leggibile, pulito, semplice e riconoscibile, proprio come sono le macchine Nuova Simonelli”.

Il monogramma e quindi il logo hanno firmato tutte le macchine Nuova Simonelli fino a oggi. Sono stati apportati piccoli aggiornamenti, senza però snaturare la sua struttura originaria a inizio anni 90, quando è stato introdotto il colore rosso e il payoff.

Altri aggiornamenti sono avvenuti in occasione del lancio della prima serie Aurelia nel 2003, quando il monogramma è stato leggermente inclinato e alleggerito, andando a evidenziare solo le linee esterne. Per quanto riguarda il logotipo è stato invece dato maggiore risalto alla parola ‘Simonelli’, evidenziata in rosso.

Tra la prima e la seconda decade degli anni 2000 sono stati apportati ulteriori aggiornamenti che hanno visto il ritorno del monogramma così nella posizione d’origine e un nuovo payoff.